13 dicembre, Rubiera
Il clan ha approfittato di una delle poche giornate di sole di questo inverno non comune e si è trovato in presenza per una riunione all’aperto. La giornata è iniziata con la divisione in squadre e la consegna di un omino di cartone da portare con sé.
L’attività pensata dai capi era divisa in prove che avrebbero testato le quattro caratteristiche centrali dello scout secondo Baden Powell.
La Franci con formazione del carattere ci ha mandato vestiti da supereroi o a tema natalizio per il centro di Rubiera a elemosinare una foto ai passanti (un grazie speciale alla signora terrorizzata che ha accettato comunque di fare una foto con noi); Patton ci ha proposto una prova per l’abilità manuale: costruire degli attrezzi per raccogliere le foglie, con il materiale a disposizione, e qui la squadra Baden (la mia) ha davvero creato un capolavoro, rimasto incompreso agli occhi della giuria. La Megghi ci ha portato in una dimensione di pace e connessione con la natura e il nostro corpo con una sfida per la salute e forza fisica. Infine la Titti ci ha portato a oltrepassare le soglie dell’imbarazzo puro facendoci ballare. La sua prova riguardava il servizio nei confronti del prossimo e consisteva nel ricondurre un brano del Vangelo a una parte del corpo.
Dopo aver concluso le sfide siamo arrivati a messa in perfetto orario e a seguire pranzo al sacco in oratorio. Dopo una partita veloce a doppia bandiera -lo posso scrivere o infrange le norme covid?- ci siamo collegati con Pietro Cilloni, che si occupa della formazione dei capi scout di solito, ma ha fatto un’apparizione speciale per noi gattacci. Abbiamo ascoltato le sagge parole di Pietro sui punti di BP e su come formare uno scout. Abbiamo spiegato che quest’anno vorremmo riscrivere la carta di clan e Pietro ci ha dato dei preziosi consigli, poi ci ha dovuto salutare per andare a trasformarsi nella sua seconda identità di babbo Natale, ma questa è un’altra storia.
La riunione si è conclusa con uno spezzone del film Aquile Randagie e un invito a riflettere su quanto detto in giornata.
E l’omino di cartone? Lui è uno scout, come me e te, che inizia il suo percorso con delle qualità in potenza e un carattere ancora da formare del tutto. Come ha sottolineato Pietro, questi solo punti di partenza e lo scoutismo non è che un cammino, un percorso verso il miglioramento. E se ti guardi intorno ci sono tanti omini di cartone sulla tua stessa via, qualcuno avanti e qualcuno indietro, tutti uniti da degli ideali comuni.
Con la speranza di poterci vedere più spesso e di sentire il calore del sole vi saluto e auguro un buon anno. La strada è ancora lunga, non perdiamoci
Francesca
Alcuni video e le foto della giornata: