GIOVEDÌ SANTO
La Pasqua è la festa più importante per i cristiani e significa etimologicamente “passaggio” dalla morte alla vita di Gesù Cristo. L’origine è legata al mondo ebraico, in particolare alla festa di Pesach, durante la quale si celebrava il passaggio di Israele, attraverso il mar Rosso..
dalla schiavitù d’Egitto alla libertà.
Preparativi per la cena pasquale (Mr 14, 12-16)
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
Vi chiediamo di prendervi del tempo.
Potremmo considerare questa Pasqua, in questi giorni così particolari, come un dono.
Troppe volte parliamo di voler essere migliori, ma quante volte facciamo qualcosa di concreto, ci rimbocchiamo le maniche per gli altri? Tutti possono ricominciare da zero la propria vita?
Ognuno di noi, come Gesù, ha la possibilità di risorgere a vita nuova.
Cosa voglio portare con me, di me, dopo questa Pasqua? Da oggi in che cosa posso cambiare?
Con questi spunti, vi invitiamo a costruire un cero pasquale che racchiuda le vostre riflessioni, da accendere Domenica insieme alle vostre famiglie.
Usate, per costruirlo, la fantasia e la creatività che vi contraddistinguono.
Vi lasciamo qualche idea da cui potete prendere ispirazione.
candele origami: candelaorigami2.mp4
Se lo gradite, condividete con noi la foto del vostro cero.
I Capi Reparto
10 aprile 2020
VENERDI’ SANTO
Nel Venerdì santo celebriamo la passione e morte del Signore, attraverso la Via Crucis (dal latino, Via della Croce – anche detta Via Dolorosa), si commemora il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.
“L’alchimista” di Paulo Coelho:
Il giorno dopo comparve il primo segnale concreto di pericolo. Tre guerrieri si avvicinarono e domandarono loro che cosa stessero facendo da quelle parti. “Sono venuto a caccia con il mio falco,” rispose l’Alchimista. “Vi dobbiamo perquisire per accertarci che non abbiate armi,” disse uno dei guerrieri. L’Alchimista smontò lentamente dal suo cavallo. Il ragazzo fece la stessa cosa. “Perché tutto questo denaro?” domandò il guerriero quando si accorse della sacca del ragazzo.
“Per arrivare fino in Egitto,” rispose questi. La guardia che stava perquisendo l’Alchimista trovò una piccola boccetta di cristallo piena di liquido e un uovo di vetro giallastro, poco più grande di un uovo di gallina. “E questi che cosa sono?” domandò.
“Sono la Pietra Filosofale e l’Elisir di Lunga Vita: la grande opera degli Alchimisti. Chi prenderà questo elisir non cadrà mai ammalato, e una scheggia di questa pietra può trasformare qualunque metallo in oro.” Le guardie scoppiarono a ridere di cuore e l’Alchimista rise insieme a loro. Avevano trovato la risposta molto divertente e li lasciarono andare senza altri indugi, e con tutti i loro averi. “Sei matto?” domandò il ragazzo all’Alchimista, quando ormai erano lontani. “Perché lo hai fatto?” “Per dimostrarti una semplice legge del mondo,” rispose l’Alchimista.
“Quando abbiamo davanti agli occhi dei grandi tesori, non ce ne accorgiamo mai. E sai perché? Perché gli uomini non credono ai tesori.”
Crocifissione di Gesù (Mc 15, 21-32)
Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.
I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: Passanti :«Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!».
Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano:
Sacerdoti e scribi: «Ha salvato altri, non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
*** ACCENSIONE DI UN CERINO ***
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce».
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso.
Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: Centurione: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!».
Devi amare senza aspettative, fare qualche cosa per l’amore fine a sé stesso, non per quello che ne potrai ricevere in cambio. Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l’amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative.
Di sicuro, l’amore si esprime in primo luogo nello stare con qualcuno, piuttosto che nel fare qualcosa per qualcuno. Bisogna tenerlo sempre presente, perché è facile farsi prendere dalle troppe cose che possiamo fare per gli altri. Se le nostre azioni non nascono prima di tutto dal desiderio di stare con una persona, si riducono davvero solo ad assistenza sociale. Quando hai il desiderio di stare con una persona povera, puoi renderti conto delle sue esigenze e se il tuo amore è autentico, è naturale che tu desideri fare quello che puoi per esprimerlo. Come Gesù, noi predichiamo il Vangelo mediante le nostre azioni.
“Ci rendiamo conto che quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo”.
Madre Teresa di Calcutta