PORTARSI (portare se stessi davanti a Gesù)
Dal Vangelo secondo Matteo
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero:
«A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
– I Magi affrontano un lungo viaggio per poter vedere Gesù. Non solo per vederlo…per adorarlo, nonostante non sapessero nemmeno il suo nome!
Nel trovarselo davanti hanno provato immensa gioia e grande stupore. Questo incontro li ha cambiati!
Dall’Omelia della Messa a Betlemme di Papa Francesco, 25 Maggio 2014
“Il Vangelo di Luca ci dice: «Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
Il Bambino Gesù, nato a Betlemme, è il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza, e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo. L’angelo dice ai pastori: «Questo per voi il segno: troverete un bambino…».
Dio oggi ripete anche a noi, uomini e donne del XXI secolo: «Questo per voi il segno», cercate il bambino…
E ci domandiamo: chi siamo noi davanti a Gesù Bambino? Siamo come Maria e Giuseppe, che accolgono Gesù e se ne prendono cura con amore materno e paterno? O siamo come Erode, che vuole eliminarlo? Siamo come i pastori, che vanno in fretta, si inginocchiano per adorarlo e offrono i loro umili doni? Oppure siamo indifferenti?”
- Papa Francesco dalla Terra Santa ci pone questa difficile domanda: “Me ne frega qualcosa dell’arrivo di Gesù oppure mi lascia indifferente?”
- Per incontrare Gesù è necessario fare un lungo viaggio? Bisogna andare fino a Betlemme dove è nato, oppure a Nazareth dove è vissuto?